La vita va assecondata, un po’. Tu sogni, fai progetti e pianifichi, poi ci provi. Lavori per raggiungere un obiettivo, a volte ti ostini e lotti. Ma arriva un momento in cui devi ammettere l’evidenza: la vita scorre indipendentemente da te, ha il suo corso, le sue curve e i suoi rettilinei, le sue logiche che non sono le tue. Quando impari a seguire la corrente, un po’, la guardi con occhi differenti: non devi più piegarla e comprimerla e costringerla e allora la vedi eterna, che ricorre uguale e diversa, che dà.
E poi devi imparare ad accettare, ché è difficile accettare.
Non è detto che tutto vada per il meglio, la vita non guarda quante lacrime hai pianto, ma non è detto neppure che il meglio fosse altro da quello che è stato, non è detto che le lacrime sarebbero state meno.
La vita realizza una possibilità a caso: le altre fluiscono a fianco e non le conoscerai mai, non serve sapere se sarebbero state migliori o peggiori.