Ci sono e ci sono state donne che hanno vissuto le loro vite come se fossero semplicemente le loro proprie vite, un giorno dopo l’altro, affaccendate nelle loro questioni e nelle loro passioni, senza la consapevolezza che in realtà queste loro vite sono e saranno fari per altre.
E’ importante che i ragazzini come La Filofosa o Il Cantastorie le conoscano e prendano coscienza di che cosa significa realizzare ciò che si è, pagando sì il prezzo che c’è da pagare, ma arrivando a compiersi.
Ogni tanto troviamo biografie di donne importanti scritte per giovani lettori e non ce le lasciamo sfuggire; una di queste è
Per amore delle parole – Vita e passioni di Virginia Woolf
di Beatrice Masini, Edizioni EL
(illustrazioni di Emiliano Ponzi).
Un invito alla lettura attraverso le parole dell’autrice :
Le cose sono le cose di sempre: è come le racconta lei, come le prepara, a farle diverse.
Virginia è intelligente.
E lei non ha ancora deciso che cosa sia meglio, se essere sempre vigili a se stessi… o abbandonarsi a ciò che accade. Ha anche il fondato sospetto che non si possa sempre scegliere.
Pochi mesi dopo la morte della mamma, anche Virginia si è ammalata. La malattia di Gin non si cura con le medicine.
E’ finita l’infanzia.
Virginia scrive.
Si sono inventati i giovedì sera di Bloomsbury.
Gin è tanto fragile.
La scrittura prima di tutto: quel desiderio irrefrenabile di catturare la perfezione degli attimi e il timore di non riuscirci.
La certezza di avere un dono e il timore di non saperlo usare fino in fondo.
Camminiamo tutti sull’orlo dell’abisso. Ecco perché si sta tanto male, a volte. Perché si è consapevoli del baratro che ci chiama.
Senza la scrittura non c’è vita.
Non ci sono solo delusioni e amarezze…: c’è anche il successo.
Le amiche occupano un posto particolare nella vita di Virginia.
Scrivere… inconcepibile non farlo.
Tutte le donne hanno il diritto di portare a compimento i loro sogni.
Non posso immaginare che ci sarà un 27 giugno 1941.
Forse non si ha più paura; ma non si può più essere felici.
I pensieri premono, si agitano.
Sta di nuovo male.
Virginia scrive due lettere: una per Leonard, una per Vanessa. Le chiude, le posa sopra il camino ed esce di casa.
Non c’è niente da chiarire, niente da riordinare. Tutto è nitido come la campagna del Sussex.
Se abbiamo la sensazione di conoscerla, se sfogliando i suoi diari ci prende una stretta al cuore per qualcosa che ha detto e in qualche momento abbiamo pensato anche noi, è solo perché è lei che conosce noi.
E’ questo che fa di lei una grande scrittrice.
E’ un bel libro che ci porta per mano attraverso la vita complicata di Virginia Woolf e che ci aiuta ad amarla.
Molto bello. Di Virginia Woolf vorrei leggere “Una stanza tutta per sè” (a dire il vero è da molto tempo che questo libro è nella mia “lista di libri da comprare”. Devo provvedere al più presto!)
Ciao Alessandra! Lo leggerai in un paio d’ore e sarà tuo per sempre. La Woolf è così, vero? Poi ti appartiene. Benvenuta da queste parti 🙂
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