E’ stato un week end soddisfacente, ma leggendo i giornali di ieri si è affacciato, di nuovo, un tarlo: perché chi ha avuto il coraggio di denunciare la necessità di un cambiamento e ha, oggettivamente, lavorato per questo, perché chi ha promosso il superamento delle vecchie logiche asfittiche, rimane poi al palo della distruzione senza riuscire a muoversi verso una fase positiva?
L’Italia deve continuare a funzionare, non possiamo rimanere a berciare in mezzo alle macerie.
Grillo ha aiutato molti a vedere, a capire, a trovare la voglia di ribellarsi alla vischiosità degli apparati, facendo provare a molti, di nuovo, il desiderio di essere cittadini attivi; per fare questo, però, ha anche presentato delle liste politiche, entrando a far parte dell’ingranaggio amministrativo e adesso che tanti lo hanno votato (altro strumento canonico della politica) non può rifiutare di stare in politica.
Distruggere può essere solo un primo passo, poi deve seguire la ricostruzione: ora i tanti cittadini comuni, fuori dal sistema, che sono arrivati in Parlamento hanno il dovere oltreché il diritto di far politica.
Il Parlamento deve funzionare e lavorare per il bene comune: se Grillo (che peraltro in Parlamento non c’è) continua a predicare distruzione e morte, non andiamo da nessuna parte.
Le cose si cambiano da dentro e adesso il M5S dentro c’è: dimostri che ci crede davvero che un cambiamento è possibile.
La coerenza è un tesoro, ma non può diventare una catena: Grillo minaccia espulsioni per questioni di principio (e io amo i principi, mi ritrovo spesso a fare questioni di principio), ma al di là dei principi ci sono le persone.
Un Senato guidato da Grasso non è un Senato guidato da Schifani (o da D’Alema, per dire perché comunque non c’è) e se Grillo non lo riconosce il suo è qualunquismo, non politica seria.
La politica è, invece, una cosa seria che vive di tante anime; una di queste è sicuramente il compromesso che non ha solo accezione negativa: il più delle volte è trovare il punto medio tra due posizioni lontane, entrambe legittime, che se non individuassero un punto comune, si farebbero la guerra.
Oggi voglio godermi Boldrini e Grasso, due persone per bene, che sanno lavorare per costruire, che hanno dimostrato con le loro carriere pregresse che essere Donne e Uomini di potere, delle istituzioni e/o dello Stato, è cosa nobile.
Due figure fuori retorica che fanno bene al Paese, ai Cittadini e a me personalmente!
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