Cari ragazzi e ragazze, cari giovani: studiate!
Soprattutto – anche se non solo – nella scuola pubblica. Quando siete a casa vostra o in autobus. Seduti in piazza o ai giardini. Studiate. Leggete. Per curiosità, interesse. E per piacere. Anche se non vi aiuterà a trovare un lavoro. Tanto meno ad ottenere un reddito alto (…).
Studiate. Soprattutto nella scuola pubblica. Anche se i vostri insegnanti, maestri professori non godono di grande prestigio sociale. E guadagnano meno, spesso molto meno, di un artigiano, commerciante, libero professionista…
(…) Ragazzi studiate! Nella scuola pubblica. E’ di tutti, aperta a tutti.
Studiate. Anche se nella vita è meglio essere furbi che colti. Anzi: proprio per questo. Per non arrendersi a chi vi vorrebbe più furbi e meno colti.
Perché la cultura rende liberi, critici e consapevoli. Non rassegnatevi. A chi vi vorrebbe opportunisti e docili. E senza sogni.
Studiate. Meglio precari oggi che servi per sempre.
Ilvo Diamanti
Università di Urbino
12 ottobre 2011
Mia nonna era del 1891, era una contadina, ma sapeva leggere e far di conto, ed era donna di grande intelligenza. E’ morta a 94 anni, mentre preparavo un esame all’università.
Tutta la sua vita ha ripetuto: studiate, studiate, studiate; ai suoi cinque figli e ai suoi nove nipoti, Un’eredità che io tramanderò ai miei figli.
Un saluto, Linda
Ho trovato in questo articolo le parole chiave di una vita: cultura, liberi, critici e consapevoli, per non essere servi nell’animo. E studiare è un mezzo per appropriarsi di queste parole; non è l’unico mezzo come insegna la tua nonna, ma è di facile pratica, dato che tutti ne hanno accesso. Se i miei figli ne intuiranno la necessità, ecco saranno ricchi! A presto 🙂
Oggi più che mai bisogna valorizzare lo studio: solo attraverso la conoscenza potremo uscire dalla crisi.
Certi giorni purtroppo ho la sensazione, neanche tanto vaga, che il nesso crisi – studio non venga colto appieno. Siamo ad un punto delicato, un punto in cui non possiamo più affidarci solamente alla buona volontà dei singoli: le istituzioni DEVONO trovare l’orgoglio per investire risorse e per programmare riforme strutturate. Ne va del nostro futuro. A presto.