Ho letto
Dentro la foresta
di Roddy Doyle, Ed. Guanda
Traduzione di Giuliana Zeuli
e ho capito qual è la strada che ho iniziato. Non è un libro spartiacque, né un libro maipiùsenza, ma è un libro semplice e diretto che affronta vari temi dal punto di vista più onesto: quello dei bambini/adolescenti.
Due storie parallele che indagano la natura umana e l’istinto nel loro farsi, quando sorgono alla coscienza: il dono che possiamo fare a noi stessi per attraversare la vita è di seguire la nostra naturalità che di per sé sa e di farlo istintivamente senza doversi chiedere perché so?
Un invito alla lettura attraverso le parole dell’autore.
Non sentiva niente a parte la sua musica. Ma sapeva che stavano parlando di lei (…)
Non sembravano affatto gli occhi di un cane. – “E’ come se ci fosse qualcuno intrappolato lì dentro” – disse Tom. Johnny annuì. Capiva perfettamente quello che Tom voleva dire.
I ragazzi guardavano i cani e si sentivano tranquilli anche loro.
– “Lo sapevo e basta” disse la mamma. “Dovevo andarmene (…)”. S’interruppe. La guardò negli occhi. E Grainne capì.
L’avrebbero trovata. Johnny guardò i cani. Procedevano senza esitare (…). Sapevano dove stavano andando.
(…) almeno la rabbia era una cosa di cui poteva fidarsi, una cosa che conosceva bene.
Improvvisamente capì quello che doveva fare. (…) Anche a Johnny era successa la stessa cosa. (…) per via dei cani (…). Stando insieme a loro era cambiato.
Doyle è sempre un piccolo piacere ritrovare la sera sul comodino, un vecchio amico di cui non mi stanco.