Sono iniziate ufficialmente oggi: le vacanze scolastiche. E io, che da sempre sono sintonizzata non sugli anni solari, ma su quelli settembre/giugno + luglio e agosto, mi sento libera e rilassata.
Dopo un fine settimana pauroso, pieno di torte e pizze, parchi e chiacchiere, saggi e ore in piedi, stamattina alle 6:30 ho ignorato Tuttobene e mi sono alzata lentamente alle 7:15.
I miei tre quarti d’ora in silenzio con il caffé si sono dilatati fino alle 8:30 e il mio bioritmo ne ha grandemente beneficiato!
Il primo giorno di vacanza è una meraviglia perché assaporo i piccoli momenti di vuoto come se non li avessi conosciuti prima: ogni anno è così, vecchi ma nuovi piaceri che rinnovano il gusto della vacanza in sé, a casa e non sempre di corsa per partire per qualche luogo lontano.
Perché a me piace moltissimo viaggiare, vedere, conoscere, l’ho sempre fatto indipendentemente dalle disponibilità economiche, ma devo dire che mi piace moltissimo anche stare a casa a godermi i ritmi quotidiani, il tempo fermo lì, a far niente.
Le ferie le passeremo in posti belli e attraenti, godremo dello spettacolo della natura e dell’ingegno dell’uomo, ma in questo momento le vacanze nella mia mente sono:
1. leggere sul divano (ho già fatto la prima puntatina in libreria…)
2. cucire qualche scampolo colorato (un copriletto, una gonna, cose così…)
3. pranzare sul balcone con i ragazzi (se non piove…)
4. andare in biblioteca a scegliere una montagna di libri per La Filosofa e una montagna di fumetti per Il Cantastorie (un po’ di libreria, ma tanta biblioteca perché altrimenti…)
5. andare al frutteto con calma a raccogliere tutti quei frutti estivi, succosi e colorati (che sono buoni, ma che soprattutto stanno tanto bene nella fruttiera in mezzo al tavolo…)
6. cominciare un lavoro, uno qualsiasi, e non doverlo interrompere a metà per andare o fare o controllare qualcosa (perché settembre-giugno è la sagra delle interruzioni…)
Non c’è niente di meglio, no anzi il massimo sarebbe avere un giardino, ma vabbé la vita non è perfetta!