Una generazione di rincorsa.
Troppo giovani per il ’68, molte anche per il ’77; cresciute con l’icona della Bellisario e l’incubo di Brooke Shields; capelli gonfi, calze a rombi e scarpe da boscaiolo; troppo vecchie per la house e la grunge, per i parchi divertimento e per la Playstation.
Arrivano qua e si trovano davanti, schierati: menopausa, figli adolescenti, genitori anziani, carriere asfissiate sotto il tetto di cristallo e compagni nel pieno della crisi di mezz’età.
E poi se si sopravvive si guarda avanti e si vede l’età della pensione che si allontana, si allontana e forse… sparirà.
Bello essere nate negli anni ’60, e ne sono nate tante.
ma che fantastica secchiata di ottimismo stamani! ogginientedinuuovo-ma-la-vedo-nera? la vita è comunque bellissima, te lo dice uno nato alla fine degli anni ’50 🙂
ciao!
Hai visto? Oggi è il 19 e a me il 19, guarda, mi porta una sfiga – per usare un linguaggio tecnico. Da 30 anni a questa parte, se deve succedere qualcosa di negativo, succede il 19.
Lo so, lo so, Cartesio non sarebbe d’accordo, ma il Divino Otelma secondo mi darebbe ragione!
Dai, domani è il 20 …. Il peggio è passato
Eh! 😉
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