E’ il tema del mese di genitoricrescono. E, a volte il Caso, ne avevo appena scritto, ci penso.
Perché, banalmente, panta rei; perché la vita è tutta un cambiare: stato, età, studi, lavoro, pettinatura, stile, peso, amici. Perché cambiare è vita.
Perché è la vita stessa che ci cambia. Qualche volta, invece, davanti allo specchio cantiamo a squarciagola: “La cambio io la vita che non ce la fa a cambiare me…”
Perché il prossimo luglio mia figlia compie 14 anni, a settembre inizierà le superiori e comincerà a volare; perché a settembre anche mio figlio cambierà, andrà alle medie ed è la prova provata che è cresciuto.
Finisce un’epoca, la lunga epoca di un figlio alle elementari, con la socialità che questo si porta dietro, il parco giochi, le chiacchiere, gli scambi, gli aiuti, i compiti sorvegliati e guidati.
Perché a volte vorremmo cambiare quello che abbiamo già fatto; perché a volte vorremmo cambiare un futuro che ci sembra già scritto; perché a volte puntiamo i piedi e non vogliamo cambiare un presente che ci piace, ma sappiamo che non può durare.
Perché ogni giorno che passa siamo un po’ diversi. Noi e loro.
E non c’è nulla che ci dia la misura del cambiamento quanto un figlio.
Perché ieri preparavamo alla figlia i vestiti sul letto e oggi se li prende da sola, scegliendo abbinamenti che noi non avremmo nemmeno osato pensare; perché ieri avremmo comprato gli occhiali al figlio valutando criteri di praticità e utlità e oggi se li sceglie lui considerando il colore e la forma che gli sta bene.
Perché anche se annunciati, anche se annusati da lontano, anche se immaginati, in realtà i cambiamenti ci si rovesciano addosso all’improvviso. Perché un giorno ci svegliamo e diciamo: “E’ cambiato. E’ diverso. E’ nuovo.”
Questo post partecipa al blogstorming.
Hai davvero ragione! 😉
Cambiare, sempre, e quando è dura, cantare a squarciagola: “La cambio io la vita che non ce la fa a cambiare me!” 😉
Giusto!