Viaggiare mi ha sempre affascinata. E’ proprio l’idea del viaggio che mi affascina. Partire da un tempo e un luogo conosciuti, attraversare spazi ignoti, percorrendo un cerchio di tempo e tornare a sé. Un sé nuovo. Come Terra e Luna, Vita e individuo che hanno moti propri, ma anche legati insieme: dopo 24 ore la Terra si trova nel punto del giorno prima, ma più o meno – un po’ spostato. Si torna da un viaggio e si è un po’ spostati, si torna a sé, ma un po’ oltre.
Parole che non riesco a dimenticare, trovate tra tante mentre studiavo il Bildungsroman tedesco: del viaggio fa parte il ritorno. Viaggiare per crescere e tornare per vivere se stessi.
Viaggiare per cercare e possibilmente trovare. Viaggiare per capire. Ma soprattutto viaggiare per tornare.
Viaggiare con i bambini per mostrare loro il fuori, l’altro, per aprire la mente e capire il senso delle cose, per abituarli a cercare e a farsi domande.
Ne abbiamo sempre fatti di viaggi con i bambini, e continuiamo a farne: Roma, Siviglia, Parigi, montagna, Sicilia, mare, Lisbona, Pinacoteca di Brera, Torino, fiume, Lago di Como, Lione, Venezia…
Per noi sono stati e sono viaggi ricchi, a volte faticosi, divertenti, di sfida, di pazienza.
Ma per noi hanno avuto un senso e continuano ad averne perché erano e sono pezzi di un viaggio più lungo e articolato: essere genitori.
Alla fine, è il viaggio più complesso, più ricco e più formativo: due persone adulte decidono di avere figli, decidono una direzione, decidono di mettere un piede davanti all’altro ogni giorno tutti i giorni, e cercano, cambiano, se sono fortunati trovano lungo il cammino.
I figli fanno tornare a sé perché, forse, sono la via attraverso cui si trova il senso delle cose. Non sono l’unica via, ma sono una via potente che non lascia mai indifferenti o inalterati.
Sono loro, i figli, il viaggiare. Il percorrere il cerchio.
E ogni pezzo, ogni momento di viaggio è capire se stessi e la Vita, un po’ di più.
Questo post partecipa al blogstormig di genitoricrescono
Io non ho figli, ma da figlia posso dire di essere stata il viaggio dei miei cari. Un punto di inizio e di arrivo.
Un caro saluto.
Luna
E’ così, lo è per tutti i genitori 🙂
Un abbraccio!
Se ti piace viaggiare, allora ti raccomando ad occhi chiusi il film recensito in questo mio post: http://wwayne.wordpress.com/2014/06/09/tre-film-in-uno/.
Da vedere! Grazie per il suggerimento 🙂
Grazie a te per la risposta e per il “Mi piace” (apprezzatissimo)! : )
“Nothing behind me, everything ahead of me, as is ever so on the road.” ….
E’ questo il fascino del viaggio: sapere di avere da scoprire 🙂
Bello e vero. I figli fanno tornare a sè. Tutto ritorna e tutto viene messo in discussione e quando poi crescono….ti mettono in discussione loro. La strada è in salita, ma mai per un momento ti rammarichi di aver intrapreso questo viaggio.
La strada è in salita, ma è bella come un sentiero di montagna!
Grazie per essere qui Alice 🙂