Ieri sera Tuttobene ed io, aspettando la cena, abbiamo aperto una bottiglia di vino bianco e tagliato qualche fetta di salame, da accompagnare al pane integrale buono buono cotto nel forno a legna. Così, un aperitivo estemporaneo, nel profumo dei tigli (che finalmente è comparso 🙂 ) nell’ora che non è né pomeriggio né sera.
Momenti.
E mi è tornato alla mente un episodio della mia infanzia che è rimasto limpido e vivido nonostante i decenni trascorsi.
C’erano anche allora un salame e una bottiglia di vino bianco.
Ero al mare con i miei zii, in campeggio. Un pomeriggio, verso l’ora di merenda, al tavolo della veranda della roulotte, con l’ultima mano di Tresette ancora calda, mio zio inizia a tagliare un salame, di quelli mitici delle nostre parti che “fanno la goccia” da quanto sono stagionati. Un rito, accompagnato da commenti entusiastici circa la perfezione della cantina e della pasta del salame. E dal profumo. Che nessuno può capire se non lo ha sentito.
Ad un tratto, sulla soglia della veranda, compaiono due giovani fidanzati: lui ha in mano una bottiglia di vino.
“Salve! Abbiamo sentito questo profumo meraviglioso… Noi abbiamo questo bianco friulano… che dite?! Merenda insieme?!”
E così, vino salame Tresette, chiacchiere e sorrisi, un pomeriggio di una bellezza incredibile.
La meraviglia del buon cibo sulla tavola e delle persone attorno che mangiano insieme, condividendo quello che hanno.
I momenti improvvisati e spontanei sono i migliori della nostra vita! Buon inizio di settimana Paola!🍨🍨
È vero! Buon pomeriggio 🙂
Condivisione: parola magica!
Già! Me la ricordo come una pratica comune; non so se è solo nostalgia…