Il Progettino prosegue: in luglio avrei dovuto scoprire Antonio Chicoli, ma ho dovuto orinarlo e non è arrivato in tempo, dunque ho invertito luglio e agosto, leggendo ora
Stanno tutti bene tranne me
di Luisa Brancaccio, edizioni Einaudi
un romanzo che ci butta in faccia la vita nel suo vestito peggiore. Eppure questa vita prosegue, trova il modo di rigenerarsi, di ripulirsi, di cambiarsi d’abito.
Perché il dolore lo si mastica e lo si digerisce, quasi sempre.
Un invito alla lettura attraverso le parole dell’autore
Il mio malessere cresce nel vuoto, non so proprio dove riesca a trovare nutrimento.
Vuole essere se stessa (come se uno sapesse che vuol dire essere se stesso)
Camminare invita al pensiero rarefatto, alla contemplazione (…)
(…) la fretta degli ultimi anni che gli restano da vivere.
(…) ora il tempo sta per finire e che il tempo finisca è un concetto così innaturale (…)
Entrare in relazione copn l’altro, sempre, per quanto diverso (…)
Scarna. Come per uno scienziato, la soluzione più elegante è anche quella più semplice.
Continua a suddividere il tempo in piccole porzioni.
Donne.
“…ho dovuto orinarlo…”
Oddio, ma sei sicura?
Rido.
Ho sbagliato? Oddio, così su due piedi non mi sembrava grave… Dopo che l’avrò finito ti saprò dire 🙂
Miiiii! Mi ha svegliata massimolegnani e ci ha messo un po’! In effetti, a orinarlo non ce l’ho fatta… poi l’ho ordinato 😉
manca una d!! 🙂
per il resto, presentazione allettante per quanto poco allegra (il dolore lo si mastica e lo si digerisce)
ml
Ah ah ah! Ci ho messo un bel po’ a trovare dove manca! Anche nel commento di mia euridice ho letto ordinarlo…
Bello però orinarlo… si apre tutta una nuova prospettiva 😉