Charlie Hebdo ed Emma Bonino

All’inizio dell’anno, dalla parrucchiera, avevo iniziato a leggere un’intervista a Emma Bonino su L’Espresso, ma ho dovuto interrompermi.

Uscita, sono andata a comprare la rivista, per terminare l’articolo e per leggere gli altri articoli correlati, una serie dedicata ai sentimenti del 2015.

Non credo di poter copiare l’intera intervista intitolata “Laici di tutto il mondo unitevi”, ma credo di poterne copiare qualche riga (non credo di danneggiare la rivista) e di poterla proporre oggi, a distanza di pochi giorni dalla strage di Charlie Hebdo.

Il cappello alla serie di articoli dice: “Sono tempi difficili. Segnati da fanatismo, disuguaglianza, paura. In momenti come questi scatta il bisogno di speranza, pensiero, solidarietà. E voglia di reagire (…)”

Intolleranza. E’ il sentimento 2015 a cui l’articolo è dedicato. L’intolleranza è considerata uno dei sentimenti di questo nuovo anno… A ragione direi.

Emma Bonino dice: “L’esercizio dell’intolleranza può assumere forme così estreme da risultare abbagliante (…)” – “(…) piccoli gesti, che presi singolarmente non spaventano, ma messi insieme fanno vedere come l’intolleranza cresce, monta, fino allo sbocco tragico, catastrofico. Ma allora è già troppo tardi.” – “Ci sono molti laici nel mondo musulmano; gente che considera la religione un fatto privato.”

Charlie Hebdo ed Emma Bonino? Sì. Per sostenere, ancora una volta, che la via d’uscita è la laicità. Diffusa e capillare. Ovunque. Trasversale.

Charlie Hebdo è liberté, sicuramente, ma è anche laïcité. Libertà che esiste grazie alla laicità, laicità che esiste grazie alla libertà.

I miei sentimenti del 2015 portati a galla dal 7 gennaio a Parigi, sono quelli di tutti i laici: sgomento, dolore, frustrazione, impotenza, tristezza, incredulità. Rabbia.

Ma c’è un altro sentimento che torna dal passato, rimane nel presente e sarà lì standing in futuro: la consapevolezza che l’unica via d’uscita sia la laicità. Senza se e senza ma.

Dunque, Charlie Hebdo ed Emma Bonino, c’entrano.

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11 risposte a Charlie Hebdo ed Emma Bonino

  1. Maurizio Vagnozzi ha detto:

    cara amica, non volermene se (mentre costruiamo assieme un maturo senso di laicità) io assesto qualche sberla per evitare che altri fatti accadano ….

    • ogginientedinuovo ha detto:

      Non te ne voglio! Potresti perfino assestarne un paio per mio conto… L’importante è che proseguiamo sulla strada della laicità, un passo alla volta, ché ho capito da mo’ che è una strada in salita e piena di ostacoli e buche, senza fermarci. Studiare, leggere, domandarsi, non smettere mai.

  2. 'povna ha detto:

    La laicità è sempre l’unica via. In tutto, Per tutto. Sempre.

  3. mia_euridice ha detto:

    La parola “laicità” in luoghi e menti che hanno sovrapposto lo Stato a Dio e Dio allo Stato credo sia percepita come una volgare bestemmia.
    E per quanti sforzi possiamo fare, non riusciremo (almeno per qualche altro secolo) a separare ciò che laico da ciò che non lo è.

    • ogginientedinuovo ha detto:

      Credo che la laicità sia una delle più grandi conquiste dell’Uomo.
      E’, in qualche modo, riconoscere a se stessi che mentre lo spirito, la parte più intima, necessita di infinito, consolazione e nutrimento che trascenda le contingenze, il corpo e la mente, le parti più socialmente esposte, necessitano di consuetudini, regole e modi che permettano di condividere la vita nella maniera più semplice. E’ una grande evoluzione.
      Non esiste altro modo per progredire e vivere sempre meglio.
      Ripeto: è un’Utopia?
      Se lo è, ci involveremo velocemente e torneremo “barbari”.

      • mia_euridice ha detto:

        Hai perfettamente ragione. L’uomo “occidentale” ha raggiunto una certa coscienza di sé fino a stabilire che la laicità dovrebbe “governare” il mondo. Un percorso di evoluzione civile e morale che, però, non vale affatto per il mondo intero e che, guardando al passato, ci è costato tantissime esistenze, tantissime guerre e tante rivoluzioni.
        La laicità è figlia della democrazia, a mio avviso, e la democrazia abbiamo iniziato a costruirla con estrema fatica diversi secoli fa.
        Un percorso così radicale non si impara velocemente e non si insegna con la forza.
        Temo che nei prossimi secoli lo scontro tra le civiltà continuerà senza tregua e non è detto che a vincerlo sarà il più laico.

  4. paroledimaru ha detto:

    Io credo che la religione alla fine c’entri assai poco. Come al tempo delle crociate. La strada? Per me l’integrazione e il rispetto. Buongiorno cara….

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