Pare che questo libro sia piaciuto a tutti quelli che l’hanno letto; l’ho trovato per caso, era l’ultima copia…
Ragazze di campagna
di Edna O’Brien, edizioni Elliot
traduzione di Cosetta Cavallante
parla una lingua ruvida, senza pietà, fa una cronaca quasi senza partecipazione di una miseria, da cui nasce un’illusione che diventa, inesorabilmente, perdita.
Mi ha riportata ai grandi libri italiani della plebe, degli ultimi, facendomi sentire ancora lo stesso disagio, la stessa palpabile mancanza di orizzonte, lo stesso dispiacere per quanto sia lento e doloroso ogni cambiamento.
Solo due frasi, come invito alla lettura
Mi sentii sola in quel momento (…) perché non aveva capito quello che volevo.
(…) non ero mai al sicuro nella mia testa (…)
O’Brien con la sua scrittura essenziale e senza compassione è capace di descrivere alla perfezione tempi e luoghi desolati, senza apparente possibilità di riscatto.
Bello sentire ciò che gli altri pensano di quel che hanno letto… è come conoscerli meglio.
E’ vero. Scrivo quello che piace leggere a me, per esempio come ci si sente leggendo un certo libro: è soggettivo, ovviamente, ma per me è interessante! A presto!
Ho ricominciato ad annegare nel lavoro e fino ai primi di ottobre non riesco nemmeno a respirare: ti invidio per le tue letture ….. Prossima vita cerco di guadagnarmi lo stipendio in una bella casa editrice 🙂
Oh, come piacerebbe anche a me! 🙂