#ioleggoperché 7 di 10

Questa settimana per Cita-un-libro, Murasaki si aggiudica un altro primo posto con una bellissima citazione da Orson Scott Card e propone, per la settimana a venire, un tema forte: la morte.

Non volevo partecipare perché è un tema che mi turba, che mi fa pensare e che, nelle varie sue declinazioni, ricorre nel mio tempo. Ma continuavo a tornare con la mente al tema, ai libri… e ho iniziato a far scorrere le dita sui ripiani della libreria finché ho trovato uno dei libri più belli che abbia mai letto.

Ora nella mente stolida e malcresciuta di quella donnetta, (…) ruotarono anche le scene della storia umana (la Storia) che essa percepì come le spire multiple di un assassinio interminabile. E oggi l’ultimo assassinato era il suo bastarduccio Useppe. Tuitta la Storia e le nazioni della terra s’erano concordate a questo fine (…) Ida prese a lagnarsi con una voce bassissima, bestiale (…) Ida prese a dondolare in silenzio la propria testolina imbianchita; e qui le sopravvenne il miracolo (…) Il sorriso, che oggi aveva aspettato sulla faccia di Useppe, spuntò a lei (…)

cit_7(…) La sua esistenza doveva durare ancora più di nove anni. (…) Essa, in realtà, era morta insieme al suo pischelletto Useppe.

Sono le ultime due pagine della storia di Ida e Useppe, meravigliosa storia nella Storia che ho letto nel luglio 1983 e ancora mi commuove.

#ioleggoperché

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Quando una donna si sveglia, le montagne si muovono Proverbio cinese
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5 risposte a #ioleggoperché 7 di 10

  1. 'povna ha detto:

    Un grandissimo, grandissimo romanzo. Chissà perché, mi è venuta in mente la fine del Mulino sulla Floss.

    • ogginientedinuovo ha detto:

      Perché: NELLA MORTE NON FURONO DIVISI 🙂
      L’ho letto, ma non me lo ricordo; però dopo il tuo commento l’ho ripreso in mano e ho cercato il finale. Avevo sottolineato: “La natura ripara le proprie devastazioni”, ripetuto due volte – sottolineato due volte.
      Ché è un po’ il senso del sorriso di Iduzza, fisso e lungo nove anni…

  2. ildiariodimurasaki ha detto:

    Un passo straziante, per una morte ingiusta con dentro il peso che tutte le morti ingiuste si portano dentro, dall’inizio della storia dell’umanità

  3. Pingback: Verrà la morte e avrà i tuoi occhi | ognigiornotuttigiorni

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