Leggi dello Stato /1

E’ di pochi giorni fa l’ultimo colpo alla Legge 40, dato dalla Consulta dopo varie sentenze della Magistratura che ne avevano già minato l’impianto.

Perché pezzo a pezzo è stata giudicata lesiva dell’uguaglianza tra i cittadini, perché pezzo a pezzo è stata smontata nella sua ideologia troppo partigiana, troppo intrisa di religione, se vogliamo.

L’ho già detto altrove, essere Cittadini ed essere religiosi sono due cose assolutamente e definitivamente diverse, secondo me. Tutte le persone religiose sono Cittadini, non tutti i Cittadini sono religiosi.

Lo Stato, lo Stato laico che noi siamo, perché l’Italia è uno Stato laico, non teocratico, deve, DEVE, garantire a tutti i Cittadini parità di trattamento.

Lo Stato, lo Stato laico che noi siamo, perché l’Italia è uno Stato laico, non teocratico, deve, DEVE, tenere la religione, qualunque essa sia, fuori dalle sue Leggi.

La religione è, e deve restare, fatto assolutamente privato: posso essere atea, agnostica, animista, buddista, cattolica, musulmana, protestante, indù, ebrea, ma prima di questo sono e rimango Cittadina italiana.

Non si può continuare a confondere due piani totalmente diversi: la coscienza collettiva si forma mettendo insieme varietà e diversità, trovando il minimo comune multiplo tra infinite individualità, tra infinite coscienze individuali.

Normare e legiferare vuol dire dare una cornice che contenga tutte le sensibilità: credo che sia una delle cose più difficili in assoluto, che sia una delle cose per cui servono le menti migliori di un Paese.

Le Leggi di uno Stato laico devono prescindere dalle religioni. Legislazione dello Stato e Chiese sono e devono essere su due piani ben distinti: uno concerne la vita pubblica  di una società, l’altro concerne la sfera privata di ogni singolo individuo.

Io spero che la Legge 40 venga riformata, pesantemente, tenendo conto di quanto lo Stato, nella sua parte giudiziale ha indicato.

La Legge deve essere ampia: l’individuo in coscienza sua può decidere di restringerne le maglie. E l’esempio migliore è la Legge sul divorzio: lo Stato ai Cittadini, tutti, consente di mettere fine all’istituto del matrimonio; i Cittadini Cattolici possono decidere di non accedere al divorzio, restringendo di fatto le maglie della Legge, seguendo le loro convinzioni religiose.

Stessa cosa auspico per la Legge 40.

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Quando una donna si sveglia, le montagne si muovono Proverbio cinese
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10 risposte a Leggi dello Stato /1

  1. Maurizio Vagnozzi ha detto:

    Concordo pienamente!

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  3. Nuzk ha detto:

    Assolutamente d’accordo.Come al solito ci si trova a parlare di cose che dovrebbero essere logiche e scontate in uno stato laico e che come al solito in Italia non lo sono…

    • ogginientedinuovo ha detto:

      Già. L’Italia è un Paese molto paricolare: include, nel senso letterale del termine, lo Stato della Chiesa Cattolica.
      A maggior ragione i nostri legislatori dovrebbero porre attenzione particolare a non creare commistioni che limitino la nostra laicità.
      Essere religiosi è un diritto, privato.
      Buon week end 🙂

  4. lullina76 ha detto:

    Ma quanto ti do ragione!

  5. 'povna ha detto:

    Io sono tra quelli che per abrogare quella legge ci ha messo la faccia, l’impegno, la vita, la pancia per due anni. Ogni atto in quella direzione sarà sempre troppo tardi, in questo catto di paese. Ma in ogni caso meglio tardi che mai.

    • ogginientedinuovo ha detto:

      Sì, meglio tardi che mai, ma rimane il fatto che, come spesso succede, debba essere la Magistratura a smontare Leggi dello Stato troppo partigiane. Non credo che mediamente ci si renda conto di quanto sia terribile in un Paese, diciamo civile, non mi viene un altro termine.
      C’è sempre troppa commistione tra religione e cosa pubblica, e non riusciamo a muoverci da lì, nonostante l’impegno di chi, come te, ci mette la faccia e la pancia.
      Per quello che vale, grazie comunque!

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